«Le vicende dell’architettura sono ricche di storie serie e poco serie. Sono poco serie le storie che parlano di architettura ma in realtà servono solo a celebrare il successo imprenditoriale di architetti, in genere poco dotati ma molto abili a vendere la loro immagine sul mercato, giocando sulle momentanee mode culturali. Sono serie quelle che spiegano quanto sia complesso, lungo e difficile concepire un buon progetto, anche se di piccola dimensione, e come questo obiettivo divenga alle volte quasi impossibile da raggiungere se il progetto è importante, per nulla semplice e coinvolge interessi e decisioni di numerosi soggetti. Il libro curato da Antonino Leonardi e Claudia Cantale – La gentilezza e la rabbia. 105 lettere di Giancarlo De Carlo sul recupero del Monastero di San Nicolò l’Arena a Catania (Editoriale Agorà, 2017) – appartiene alla seconda categoria e rappresenta una boccata d’aria freschissima in una scena fatta di immagini ritoccate, architetture algide e senza esseri viventi (al massimo piante sui terrazzi), rendering banali, autocelebrazioni o celebrazioni pagate dagli immobiliaristi, basate su stupidaggini buone per i media. Per questo sono molto contento di scriverne per Città Bene Comune, in quanto è un libro da cui gli studenti e i giovani professionisti possono ricavare molti interessanti elementi di riflessione sul significato del lavoro che intendono intraprendere o hanno già avviato. Inoltre è una testimonianza importante sull’architettura italiana alla fine del secolo scorso».
Con questo incipit Paolo Ceccarelli, professore emerito di Urbanistica, è titolare della cattedra UNESCO in Pianificazione urbana e regionale per lo sviluppo locale sostenibile del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, per Casa della Cultura scrive un commento a “La gentilezza e la rabbia. 105 lettere di Giancarlo De Carlo sul recupero del Monastero di San Nicolò l’Arena a Catania” a cura di Antonino Leonardi e Claudia Cantale (Editoriale Agorà, 2017).
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