Fuori, Catania e il suo fascinoso Monastero. Dentro, un cerchio di occhi, un romanzo e una libreria.
Pochi ma buoni. Anzi, ottimi. È così che posso riassumere la bellissima presentazione al Monastero dei Benedettini, ospite al bookshop delle Officine Culturali.
Mariangela Di Stefano, una delle due Matte da leggere (a Carla, l’altra Matta, febbricitante, vanno i miei migliori auguri per una pronta guarigione), è stata una bravissima relatrice ed è molto raro poter rispondere a domande intelligenti e ficcanti come le sue.
Sembra incredibile, ma ha letto il romanzo. È una trasgressiva della cultura. Legge.
Siracusa, Portanova e qualche curiosità extra romanzo, (si è deciso d’appellarmi come eterno-giovane-emergente) sono stati i protagonisti di questa magnifica discussione.
Grande riconoscenza va anche a Simona Arcodia, Rossana Russo e tutto lo staff delle Officine Culturali. Siete fortissimi!
Alla presentazione c’era pure Battiato, ma pare si sia perso e abbia sbagliato stanza, trovandosi protagonista, suo malgrado, di un’altra presentazione, aspirando un po’ di curiosità.
Io, però, ho già la soluzione pronta; la prossima volta sarà mio compito coinvolgere un caro amico, travestito da Mick Jagger, e diffondere la notizia con cartelloni grandi dieci metri per quaranta.
Ma a parte le buffonate che vi sto scrivendo, devo confessare che mi sono divertito moltissimo e spero sia stato lo stesso per chi ieri era con me.
Pare sia d’obbligo, ormai, chiudere alla Sorrentino, quindi ringrazio Batman, Tonino Carotone, Vierchowod e Frank Underwood.
Viva le Matte, viva le Officine Culturali e viva Portanova.
Alla prossima!
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Venerdì 11 aprile, alle 18:00, nel MonaStore il bookshop del Monastero dei Benedettini (oggi sede del DiSUm – Dipartimento di scienze umanistiche) sarà presentato il libro «Il gioco delle sette pietre. Siracusa 1964» (Fratelli Frilli Editori) scritto da Alberto Minnella.
Un giallo-noir, il primo figlio letterario di Alberto Minnella, ambientato nella Siracusa del 1964, che si apre su una scena del crimine decisamente molto cruenta. Durante il capodanno, al commissariato di Siracusa, l’agente Camurro riceve una telefonata inquietante: è la signorina Russo che dichiara di aver assistito all’omicidio di Antonio Passanisi, proprietario del ristorante “La spada blu”. Quando la polizia arriva sul posto, il cadavere di Passanisi è scomparso, e dei colpevoli resta solo la testimonianza della signorina Russo (che afferma di aver contato tre uomini).
C’è una porta nel retrobottega che farà da perno all’intera vicenda. Ma non si tratta solo di risolvere un caso… Per il commissario, infatti, questa sarà l’occasione per fare i conti con il proprio passato. Per dipanare questa intricata matassa, una torbida storia fatta di potere politico, vendetta personale e amore carnale, dove l’unica traccia è l’ampia macchia di sangue sulla scena del crimine, non sarà sufficiente il solo commissario, ma serviranno anche l’ispettore Gurciullo e l’agente Iannelli. C’è un intero puzzle da ricomporre, fatto di fotografie scottanti e introvabili… E c’è anche un’insospettabile burattinaia che muove i fili di tutta la vicenda.
Il romanzo è anche un omaggio alla città di Siracusa e all’isola di Ortigia, non i luoghi natali di Alberto Minnella, ma d’adozione.
E poi c’è l’esergo, che apre il romanzo e ne offre la chiave di lettura, tratta dal “Leviatano” di Hobbes: “Auctoritas, non veritas, facit legem”. Un concetto filosofico partorito nel XVII secolo ma fondamentale per interpretare la Sicilia degli Anni ’60.
All’incontro interverranno oltre all’autore, Alberto Minnella, anche Carla Condorelli e Mariangela Di Stefano, giornaliste catanesi che si occupano del blog letterario Matte da Leggere e il presidente di Officine Culturali Francesco Mannino.